mercoledì 6 maggio 2015

Nella tana del lupo

Una volta in taverna, Tenshi e Akuma si mettono a riposare mentre Balnor decide di passare dalla guardia cittadina per recuperare informazioni circa i banditi su cui pende la taglia. Si tratta di un compenso di 200 monete d’oro per quelli che dovrebbero essere pochi uomini ricercati nei boschi limitrofi alla città.
Il giorno seguente si recano tutti insieme presso il mercato alla ricerca di armi per il ranger, il quale, compra uno spadone (utile nell’eventualità che non possa scoccare frecce).
Recuperate finalmente le forze ed avendo fatto scorta di cibo e armi i nostri avventurieri si incamminano verso i boschi indicati passando per le campagne.
Akuma ne approfitta per recepire informazioni da due donne che stavano parlando fra loro e origlia ciò di cui stavano discutendo; sembrerebbe che ci sia stato un attacco di recente presso una fattoria vicina, dove sono morti tutti gli abitanti. Il samurai si avvicina e chiede informazioni circa l’accaduto e i banditi. La donna riferisce che il problema dei banditi non è un fatto nuovo e che spesso, la guardia cittadina, si trova a ucciderne qualcuno in quelle terre. L’attacco alla fattoria vicina non era stata opera di banditi ma, a dir comune, di una “bestia” che si aggirerebbe nei paraggi e che spesso commette omicidi e rapimenti di persone.
Mentre il samurai è intento a parlare con le donne, il ranger si avvicina a dei bambini che stanno giocando a fingersi la bestia e la sua preda. Sanno poco ma confermerebbero la tesi della donna.
Decidono allora di incamminarsi verso la fattoria dove c’è stato l’ultimo attacco, incuriositi dalla natura di questa fantomatica “bestia”.
Una volta arrivati, i quattro protagonisti, notano subito i segni della violenza; troppa per dei semplici banditi. Vi sono schizzi di sangue, unghiate, tracce di un animale sconosciuto sul terreno e segni di violenza sui muri della villa.
Entrano allora a dare un’occhiata più da vicino quando, all’improvviso, una voce da fuori li invita ad uscire. Un uomo del luogo gli chiede chi fossero e cosa erano entrati a fare dentro la casa di quelle persone uccise. Rispondono che stavano indagando circa il brutale omicidio e proprio l’uomo gli conferma che si sia trattato della “bestia”.  Decidono di parlare con quest’uomo e lo mettono al corrente che si sono offerti per risolvere il problema di questa bestia.
L’uomo allora, li porta alla casa del sindaco del paese, dove parlano con il consiglio e accordano cosi una ricompensa di 200 monete d’oro per l’uccisione della bestia e un giaciglio per riposare a missione compiuta prima di riprendere il viaggio.
Alla casa del sindaco gli viene fornita una guida che li condurrà fino ai pressi della grotta dove si dice viva questa misteriosa creatura.
Decidono cosi di incamminarsi con la guida in testa al gruppo, visibilmente spaventata, come tutti gli altri membri del villaggio d'altronde. Durante il cammino l’uomo racconta che di recente gli attacchi della bestia erano aumentati e che i pochi coraggiosi che si erano avventurati presso la sua tana erano rimasti uccisi da strane allucinazioni e perdite di sangue dalla bocca causate dalla vicinanza alla grotta.
Arrivati nei pressi della grotta la guida si separa dal gruppo, dicendo che da accordi li avrebbe condotti solo fino quel punto per paura di fare la stessa fine dei precedenti avventori che incautamente si sono avvicinati troppo alla maledizione di quel luogo. Augurando una buona sorte al gruppo si rigira sui suoi passi e di fretta se ne torna al villaggio lasciando ai quattro il compito di svelare ed eventualmente distruggere tutto il male che si annida in quei boschi fungini.
Arrivati in prossimità della grotta vedono due grandi piante vicino l’entrata; tali piante differivano completamente dal resto del bosco, che era popolato invece da funghi, veri padroni del continente.

Per non avvicinarsi, e correre il rischio di rimanere vittima di quelle allucinazioni di cui avevano sentito parlare dalla guida, tentano di colpirle con frecce e sassi per testarne la pericolosità ma, una volta sfiorate, esse si animano e, sollevandosi sulle loro radici, gli vanno incontro. Sembra non servire a nulla la freccia che gli scocca contro Akuma e capiscono cosi che dovranno affrontarle in un corpo a corpo.

Una volta vicine, tali piante, sprigionano una nube di tossine che causa al chierico e al samurai allucinazioni che gli impediscono di proseguire nel combattimento. Il samurai inoltre inizia a perdere sangue dalla bocca. La battaglia continua e le allucinazioni pian piano sembrano svanire, ma i polmoni di Akuma sembrano essere avvolti dalle fiamme. Dopo aver finalmente sconfitto le piante, il samurai deve però ricevere le cure di Torque per non morire avvelenato da quelle spore tossiche che gli avevano causato una grave infiammazione sanguinolenta ai polmoni.



(una terribile pianta a guardia della grotta)


Mentre Akuma sembra ristabilizzarsi grazie alla magia bianca del chierico, i quattro si organizzano per entrare nella grotta quando all’improvviso si avvicina un Hobgoblin dall’aria goffa e risoluta il quale comunica che anche il suo villaggio è stato attaccato numerose volte da questa bestia e che da solo ha paura di entrare nella tana, ma ora, con quelle diaboliche piante distrutte, riuscendo ad avvicinarsi ed avendo incontrato guerrieri valorosi chiede di unirsi al gruppo al fine di unire le forze per sconfiggere il mostro che si annida nella grotta.
I protagonisti accettano la collaborazione in questa avventura, non sapendo nemmeno loro cosa possa annidarsi all’interno (sperando magari che l’ hobgoblin sia più appetibile) ed entrano.
Ma, una volta nel tunnel, l’hobgoblin inizia a correre verso la fine della grotta, subito i quattro lo inseguono e arrivano nella parte più profonda della grotta, dove una voce gutturale e minacciosa afferma divertita che i quattro sono caduti nella sua trappola.
L’hobgoblin, era infatti, solo una trasformazione di tale bestia che, tornata alla forma naturale li attacca. Si tratta infatti di un barghest, una bestia mutaforma con abilità magiche.
Durante lo scontro il samurai si accorge che la bestia ha qualcosa di strano, quasi come se fosse a tratti irreale e dopo un attacco che gli passa attraverso, capiscono che una sorta di incantesimo la rende intermittente negli attacchi ma, nonostante tale magia renda il combattimento estremamente difficile, con un attacco preciso di Akuma la bestia viene decapitata.
Il samurai mette la testa in un sacco e i quattro si recano alla casa del sindaco per riscuotere la ricompensa e fare qualche ora di riposo.


(Il Barghest in tutta la sua furia)


Ma l’avventura non è ancora finita, in quanto il primo intento del gruppo era quello di uccidere i banditi che infestano le campagne al fine di riscuoterne la taglia.
Recuperate le forze quindi si incamminano alla volta della foresta di foglia scura, luogo in cui si dice dimori un misterioso protettore del luogo che difende e sorveglia la foresta.
Seppur nessuno lo ha mai incontrato la convinzione che questa creatura esista è radicata profondamente nella gente del luogo.
I quattro chiedono informazioni e si dirigono verso il luogo indicato, giunti alla soglia della foresta si sentono degli strani versi, andando avanti cercando di fare meno rumore possibile, i quattro notano un piccolo accampamento provvisorio di un gruppo di uomini intenti a spartirsi un piccolo bottino. Si tratta di un barbaro armato di ascia e di tre ranger armati di arco e frecce.
Mentre i nostri cercano di avvicinarsi silenziosamente, qualcosa va storto e lo sconto diventa inevitabile in quanto il barbaro si accorge che qualcuno è sulle loro tracce.
Il combattimento inizia con i ranger nemici che si arrampicano sui rami (costituiti sempre da funghi) da dove iniziano a scagliare frecce verso i nostri eroi, sono arcieri molto esperti e le loro frecce sono molto più precise di quelle di Akuma e Balnor.  Si decide per uno scontro più diretto, Tenshi di corsa arriva sotto i banditi e, arrampicandosi anch’esso, da inizio ad un duello fra le ramificazioni, tentando di sbilanciare il nemico,
Akuma e gli altri nel frattempo devono invece tenere a bada il barbaro che nel frattempo, infuriandosi ed andando nello stato di ira, carica il gruppo brandendo una grande ascia. Lo scontro è durissimo ed il barbaro non sembra cedere un passo, anche se colpito numerose volte non cede fino a che le ferite riportate non sono troppe anche per un essere della sua stazza e si accascia al suolo emettendo urla di rabbia.
Tenshi nel frattempo ha sconfitto gli arcieri e riunti i quattro raccolgono quello che era il misero bottino dei banditi ma soprattutto delle prove da fornire alla guardia cittadina della buona riuscita della missione, quando improvvisamente, dal sentiero vicino si sente un rumore simile al verso di un animale, indagando sull’ origine del rumore il gruppo in maniera cauta, si avvicina quando viene notato, e quindi caricato da un enorme orso, il più grande mai visto, pieno di cicatrici e segni di numerosi scontri. non resta altro da fare che fuggire, il più in fretta possibile.
Una volta superato l’ingresso della foresta l’orso si ferma sul confine e ruggendo torna nel buio della fitta rete fungina, tornando al suo ruolo di protettore di quel luogo.
E’ il momento per i nostri di tornare in città, riscuotere la ricompensa e riposare.

(tipico bandito locale)




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