Seconda parte
Avevamo lasciato Balnor
mentre si recava da solo alla peggiore taverna di VIRN mentre gli altri stanno
beatamente riposando dalle fatiche vissute.
Giunto sul posto il ranger
entra nella taverna, l’ora è molto tarda, subito nota ad un tavolo un uomo
incappucciato, lo osserva per diverso tempo ed è convinto che anche
l’incappucciato lo stia osservando, ha un bicchiere sul tavolo ma non ne ha
bevuto un singolo sorso fino a quel momento.
Balnor prende l’iniziativa
e si siede al tavolo con l’uomo incappucciato, comincia a parlargli
stuzzicandolo un poco, ma l’incappucciato non proferisce parola e si alza da
tavolo ed esce dalla locanda, Balnor dopo qualche secondo lo segue, tentando di
stare a distanza intente seguirlo per vedere dove si stia recando. Dopo diversi
minuti di cammino l’uomo incappucciato si dirige verso i moli ed entra in un
vicolo molto meno illuminato rispetto agli altri (già molto scuri).
Una volta nel vicolo
Balnor si accorge di essere caduto in trappola.
L’uomo incappucciato è immobile
davanti a lui, solleva la testa mostrando solo due occhi senz’anima, neri come
l’oscurità che li avvolge, il resto del corpo coperto da fasce e bende nere, e
sguainando le sue due spade attacca il ranger, inizia lo scontro ma le brutte
sorprese non sono finite, Balnor si accorge di essere stato colpito da un altro
uomo incappucciato che si è avvicinato alle spalle senza fare il minimo rumore che
lo accoltella al fianco con una lama avvelenata.
Il ranger è nei guai fino
al collo, si trova due contro uno, ed il veleno comincia a fare effetto nel suo
organismo, gli oscuri predatori non danno scampo al ranger che nulla può contro
quei mostri e le loro lame avvelenate, uno di loro sferra al ranger un colpo
mortale al petto e quest’ultimo, esanime, cade a terra privo di vita.
Una volta svegli, Akuma,
Tenshi e Torque, si rendono conto che il loro compagno non è tornato in taverna
per la notte e decidono così di prepararsi ed andare dal taverniere per
chiedere informazioni circa Balnor, ma egli non sa nulla più di quanto non
sappiano già i tre. Cominciano a sorgere dubbi e preoccupazioni circa il
compagno smarrito.
Usciti dalla taverna
decidono di mettersi alla ricerca del ranger dirigendosi presso la taverna
malfamata dove l’uomo si era recato ore prima, Torque prova a fare delle
ricerche tentando di percepire delle tracce magiche, la sua ricerca ha buon
esito e percepisce delle, seppur deboli, tracce che vanno nella direzione dei
moli.
I tre si dirigono verso le
tracce fino ad arrivare in prossimità di un vicolo dove, notano, vi è una
piccola folla fra cittadini e guardie.
Avvicinandosi notano che
le guardie stanno analizzando qualcosa a terra, le preoccupazioni dei tre
cominciano a prendere forma. Torque con uno sprazzo di autorità si avvicina
alle guardie che fermano Akuma e Tenshi impedendogli di passare, mentre il
chierico riuscito ad avvicinarsi constata quello che fino ad allora era solo
una brutta sensazione. Il corpo del loro
compagno giace a terra privo di vita.
Il chierico chiede alla
guardia cittadina se si hanno notizie circa l’ orrendo omicidio del suo
compagno ma, a detta delle guardie, sembra essersi trattato di un’ attacco di
comuni ladri.
Torque, tornato dai due
fratelli che attendevano notizie comunica loro la tragica scoperta e, non
convinti che si tratta di semplici ladri (anche dopo essere stati attaccati la
notte prima dai maghi della gilda del corvo)
decidono che è arrivato il momento di porre fine alle malefatte della
gilda oscura.
Si dirigono presso
l’armeria della città al fine di potenziarsi ed affrontare al meglio le future
battaglie, acquistano un bastone di metallo Tenshi, un’armatura Akuma ed uno
scudo torre Torque.
Pagate le armi escono dal
negozio fuori dal quale, ad aspettarli vi è il mago di fuoco della gilda della
fata, il quale comunica ai tre di avere notizie circa il possibile nascondiglio
di uno dei maghi della gilda del corvo. Sembrerebbe che il mago si trovi in una
capanna nascosta nella fitta vegetazione qualche miglio fuori dalla strada che
conduce alla città. La strada da intraprendere una volta usciti dalle mura è
indicata da una vecchia pietra sita fra la vegetazione e che ha la funzione di
indicare il vecchio sentiero, ormai in disuso.
Prese tutte le
informazioni circa il possibile nascondiglio i tre chiedono al mago se avesse
notizie circa la morte del loro compagno avvenuta durante la notte, ma il mago
risponde di non sapere di chi sia opera, ma che è molto probabile che si tratti
di qualcuno affiliato alla gilda nemica.
Detto ciò il mago si
allontana ed ai tre non rimane che proseguire il viaggio alla volta del
possibile nascondiglio. Intraprendono la strada che gli è stata indicata e si
dirigono fuori città.
Dopo non molto giungono in
una radura, contornata da fitta vegetazione fungina, mentre camminano notano al
centro della radura una figura umanoide, ferma di spalle con un lungo mantello
scuro davanti a loro, i tre decidono di avvicinarsi ma, nemmeno un passo che una
freccia giunta dall’oscurità, sfiora il volto di Akuma, il quale si volta di
scatto ed intravede una seconda figura, vestita di nero, nascosta fra la
vegetazione.
Il samurai non ci pensa
due volte ed, estratta la sua spada carica furiosamente il losco tiratore,
purtroppo nella carica, svantaggiato anche dalla strada dissestata, inciampa in
una disonorevole caduta ed il nemico fugge nell’oscurità fungina.
Nel mentre l’altro uomo in
nero, si volta e, sguainati due coltelli, carica verso Torque e Tenshi, il
monaco viene colpito di striscio da una delle lame dell’uomo in nero e subito
nota che la ferita comincia a bruciare.
Dall’oscurità giungono
nuovamente frecce contro i membri del gruppo le quali vengono deviate dallo
scudo del chierico che, notando il nemico nel buio lo indica ad Akuma che
estrae il suo arco dando inizio ad uno scontro fra arcieri.
Lo scontro prosegue su due
fronti, da un lato a distanza con le frecce e dall’altro Torque e Tenshi che
combattono corpo a corpo con l’uomo incappucciato. Il monaco, potenziato dalla
magia del chierico, colpisce ripetutamente il nemico con il suo nuovo bastone
metallico, uccidendolo, ma le brutte sorprese non sono finite, l’oscuro
predatore morendo esplode causando diversi danni sul gruppo.
Nel frattempo lo scontro
si dirige verso il nemico rimasto fra la vegetazione che viene bersagliato
dalle frecce del guerriero e dai colpi di Tenshi, che uccidendolo causa
nuovamente l’esplosione della terribile creatura.
L’esplosione colpisce
duramente Akuma, il quale si era avvicinato, e cade a terra ferito.
Pochi istanti dopo verso i
tre si avvicina rapidamente uno strano personaggio, vestito con abiti molto
logori e con i modi di chi ha sempre vissuto lontano dalla città. E’ un druido,
che si presenta agli altri come Mertul.
(Mertul)
Il druido si offre di
rimettere in sesto Akuma, e spiega di essere giunto tardi per poter aiutare a
sconfiggere gli oscuri predatori.
Analizzando i resti dei
due mostri ed analizzando le loro armi, Torque, il quale aveva esaminato le
ferite sul corpo del defunto Balnor, capisce che sono stati loro gli artefici
della morte del loro compagno.
Nel frattempo Mertul il
druido ha ristabilito il guerriero ed ha iniziato a conversare con gli altri, è
giunto in città al fine di indagare per porre fine all’eterna oscurità che
avvolge il continente, egli è infatti un druido del sole e questo sortilegio
imposto sull'intero continente lo ha spinto ad abbandonare la vita fra i boschi
ed essere giunto fino in città per iniziare questa sua crociata contro il male.
Chiede di potersi unire al gruppo ed i membri accettano di buon grado un nuovo
aiuto in quelle pericolose terre.
Si accampano per la notte
e dopo qualche ora di riposo, ristabilite le forze, riprendono il loro cammino
verso il punto indicato dal mago di fuoco.
Dopo qualche ora di
cammino giungono ad una radura dove, cercando fra la vegetazione scorgono una
pietra, molto diversa dalle altre, è la pietra indicata dal mago posta li ad
indicare il vecchio sentiero che conduce fuori città.
Intraprendono la strada,
celata ormai dalla miriade di ife fungine, e dopo diverso tempo di cammino,
reso più difficile dalle condizioni della via, che man mano che andavano avanti
somigliava sempre più ad una strana palude.
Torque comincia a percepire,
man mano che si addentrano, una crescente oscurità, un senso di malvagio
pervade la mente del chierico che prepara gli altri ad una possibile minaccia.
Proseguendo, una strana nebbia si alza intorno a loro e, nell’oscurità si
inizia a scorgere una figura, avvicinandosi si delinea la forma di una capanna,
sita in mezzo a quelli che sembrano essere i resti di un vecchio tempio in
malora, con una figura umanoide luminosa sulla soglia della capanna.
I quattro, mani alle armi
si avvicinano alla luminosa figura quando, di punto in bianco, le loro torce
smettono di emettere luce, la fiamma rimane, ma non illumina più di qualche
centimetro.
Completamente avvolti dall’oscurità
i quattro hanno come unico riferimento la figura luminosa sulla soglia della
capanna, una volta giunti in prossimità dell’entrata riescono a distinguere
quella figura, sembra un enorme ragno, con il corpo da elfo, ma terribilmente
mutato dal male e dalle forze oscure, quella figura, immobile, incute un certo
timore nel druido che, ha sentito dell’esistenza di queste creature solo in
terrificanti storie.
Torque, furioso con l’orrenda
creatura e per il male che rappresenta istiga il gruppo ad un attacco.
I
quattro celati dall’ombra preparano un’azione ben congeniata ma, giunti in
prossimità del mostro , si rendono conto che è solo un immagine, una trappola
effimera, forse messa li per scoraggiare l’avvicinamento di estranei.
Decidono di entrare ma
nell’esatto istante in cui si mettono in moto per entrare, un fulmine sfiora
Mertul, il quale girandosi scaglia una palla di fuoco verso il punto dal quale
è arrivato il fulmine.
Proviene dalle antiche
colonne, e una volta che il fuoco arriva sul bersaglio, l’orrore supera lo stupore,
rivelando l’orrida creatura, reale questa volta, che con fiamme sul corpo ora è
ben visibile e minacciosa verso il gruppo insediato nel suo territorio.
Il mostro scaglia tutta la
sua magia contro i quattro, fulmini e ragnatele avvolgono il campo di
battaglia, Akuma e Tenshi, sguainate le armi e benedette dalla magia del
chierico, si lanciano all’attacco contro il Drider, colpendolo ripetutamente
con fendenti precisi.
Un fulmine del mostro
colpisce Mertul causando molti danni al druido ma lo scontro finisce grazie
alla spada del samurai che colpendo con forza e precisione uccide l’orrido
mostro.
Scampati alla morte, le
indagini sul luogo proseguono, anche grazie alle torce che sono tornate a funzionare
e, mentre tenshi ed Akuma raccolgono le armi del mostro, un arco lungo perfetto
ed una mazza, Torque entra nella capanna del mostro dove trova numerosi tomi di
magia nera e, sulle pareti, il simbolo della gilda del corvo.
Torque decide così di bruciare la capanna ed i testi maledetti.
(Drider)