venerdì 28 ottobre 2016

La città al centro della terra

Abbandonato l’accampamento di Rick, i nostri proseguono il viaggio verso CROWEN guidati dal ranger Pallnor e dalla sua lupa, durante il tragitto Aaron impiega il suo tempo costruendosi una buona  parrucca ricavata dalle criniere dei centauri uccisi nella precedente avventura, in modo da assemblarla al suo vestito da cortigiana e dai suoi guanti di donnola per completare il travestimento che utilizzerà una volta arrivato nella sua città natale al fine di camuffarsi non sapendo ancora se verrà accolto come amico oppure se sulla sua testa pende una taglia.

Dopo circa tre giorni lungo la strada si imbattono in quella che sembra essere una enorme spaccatura nel terreno, come una sorta di grande faglia i cui bordi sono circondati da grandi torce che la rendono abbastanza visibile nella grande oscurità tutta intorno.

Vicino le torce si intravedono delle figure che sembrano essere umane ed avvicinandosi i nostri notano distintamente che quelle ombre sono a tutti gli  effetti degli uomini che lavorano lungo quella grande faglia illuminati dalle lanterne, questi uomini indossano vesti popolari ed imbracciano un piccone, sono dei minatori che visto il gruppetto di avventurieri verso di loro intimano:


“Chi va là, chi siete? Questa è la città sotterranea di SKAROGNA”


I nostri si informano circa la natura e la storia di quella strana città, presentandosi come avventurieri in viaggio una città vicina, ed il minatore suggerisce loro di seguirlo per esplorare la magnificenza della secolare città che si estendo per kilometri nelle viscere del terreno.

Si incamminano per le scalinate di pietra, scavate nella nuda roccia, e scendono verso quella che è una grande città di minatori e commercianti di gemme e metalli preziosi estratti dal ventre del pianeta, il minatore li conduce da un tale Holaph, qualcosa di simile ad un signorotto locale, ben informato della storia della città e di ciò che accade al suo interno.

Egli da il benvenuto ai visitatori i quali, visibilmente stanchi dal viaggio, vengono indirizzati a fare due chiacchiere verso una grande taverna, dove viene ordinato cibo e bevande.
L’uomo racconta che la loro città è da secoli in continua espansione verso il basso, nelle profondità della terra, posizione utile da un punto di vista strategico che vive soprattutto di scambi di metalli preziosi ed armamenti derivati da essi, estratti dal terreno con le varie città e questo permette loro la sopravvivenza ed il benessere.

Ma non è l’unico motivo del loro scavare, pare infatti che ancor più in profondità vi siano i resti di un’antica città nanica, perduta da secoli, aggiunge inoltre che i lavori in quelle settimane sono pressoché fermi a causa delle strane sparizioni che stanno avvenendo nei tunnel sotterranei, diversi minatori sono scomparsi nel nulla senza lasciare traccia, le impronte sul terreno dei minatori si interrompono di colpo senza alcun indizio.

I nostri, incuriositi, si offrono di andare a controllare la situazione nei tunnel, ma non prima di aver riposato un po, quindi salutato Holaph e datosi appuntamento il giorno seguente presso il bancone della taverna, i nostri optano per un po di riposo.
L’indomani i nostri sono puntuali all’appuntamento tranne Hussam, lo stregone, il quale preferisce fare un giro in città.
Il restante gruppo viene affidato da Holaph ad un minatore esperto che farà loro da guida in quei labirintici tunnel fino al luogo dove sono inziate le sparizioni.

La discesa prosegue tranquilla, fra minatori al lavoro e grandi gallerie illuminate con grandi torce ad olio, fino a giungere ad un grande cancello, dove la loro guida si ferma dicendo che le sparizioni sono iniziate proprio da quel punto e che lui non li condurrà li dentro, dovranno vedersela da soli. Egli aspetterà il loro ritorno fuori dal cancello che terrà chiuso fino al loro ritorno.

Detto ciò i nostri si incamminano presso il lungo tunnel imbracciando le loro torce in quanto non è ben illuminato come gli scavi precedenti, anche il tunnel non è ben sistemato e lavorato e la roccia è visibilmente friabile, segno che chi ci stava lavorando ha ben deciso di non mettere più piede li dentro a causa delle misteriose sparizioni.
Dato che in quei tunnel è facile perdersi Aaron decide di segnare il percorso grazie a della vernice precedentemente chiesta al minatore, proseguendo trovano varie grotte con numerose stalattiti dove devono limitare al massimo i rumori, anche minimi, per evitare che qualcuna si stacchi precipitando sulle loro teste.

Il loro cammino procede senza trovare grandi indizi se non carrelli e picconi abbandonati su gallerie mai completamente scavate, e torce ad olio spente, quando improvvisamente il terreno cede sotto i loro piedi,  franando di qualche metro, e una volta rialzati davanti a loro si manifesta una grande bestia sotterranea, dalle fattezze di un enorme insetto, con grandi mascelle a pinza ed una robusta corazza.       



Tenshi senza indugiare carica sul mostro il quale intercetta il suo attacco bloccandolo con le sue potenti mandibole ma il monaco non si arresta e acrobaticamente si libera della morsa del nemico colpendolo con tutte le sue forze.

Pallnor imbracciato il suo fedele arco scaglia due frecce sulla bestia ma la sua corazza è spessa e le frecce non fermano la fame di morte che i nostri hanno acceso nel mostro il quale tenta di afferrare con i suoi artigli Akuma che nel frattempo si era avvicinato, ma il samurai si divincola dalla presa del mostro che si era abbassato per morderlo con le forti mandibole ed il samurai estratta rapidamente la sua katana decapita la bestia senza pietà.

Ucciso il mostro Tenshi si arrampica per tornare sul sentiero delle gallerie e calando una corda aiuta i compagni ad uscire dalla tana di quella creatura per proseguire le indagini, non possono essere stati rapiti da una cosa come quella, sarebbero rimasti indizi, evidentemente quello appena incontrato era un semplice abitatore delle grotte in cerca di un facile pasto.

Proseguendo giungono in una grande caverna, molto più grande di quelle trovate finora, con numerose colonne calcaree al suo interno, la grotta è vasta e molto scura e le semplici torce non bastano per illuminarla tutta quindi, approfittando della natura calcarea delle colonne Torque decide di illuminarne qualcuna con la sua magia bianca per illuminare meglio l’ambiente, ma mentre poggia la sua mano su di una colonna, una grande ragnatela magica cade dal soffitto intrappolando l’intero gruppo tranne Pallnor ed Aaron rimasti più indietro rispetto ai compagni.

Akuma e Tenshi riescono a divincolarsi dalla ragnatela quando un fulmine magico scagliato dall’ombra li colpisce.
I due fratelli, una volta rialzati aiutano Torque a divincolarsi dalla ragnatela permettendo al prete di illuminare le colonne limitrofe, la grotta si illumina meglio ma quella “cosa” che li ha colpiti di sorpresa si è nascosta negli angoli ancora bui della stanza, e dall’oscurità minaccia silenziosa i nostri che non sapendo dove colpire rimangono bersagli facili per i fulmini scagliati da quella misteriosa creatura.

Decidono così di correre fuori dalla grotta ed attendere che sia il mostro o qualunque cosa si annidi nell’ombra a seguirli in modo da poterlo sfidare nel tunnel dove è più difficile che possa nascondersi data la natura stretta del terreno di combattimento.

Usciti dalla grotta però un nuovo incantesimo colpisce i nostri, la luce delle lanterne e quella magica posta sullo scudo del chierico si affievoliscono improvvisamente immergendo i nostri in una profonda oscurità.
Allontanandosi verso l’entrata del tunnel un nuovo fulmine funesta il gruppo ma questa volta sia Aaron che Pallnor intravedono una figura nel buio, e prontamente i due arcieri scagliano rapidi ma le frecce trapassano la figura intravista come si trattasse di un’illusione.
I nostri si avvicinano a quella copia magica della creatura e denotano finalmente le fattezze di quell’essere, una vecchia conoscenza per Akuma, Tenshi e Torque, un temibile Drider, mezzo elfo oscuro mezzo ragno,  già affrontato tempo prima.




Ma quella era solo una copia magica, dovevano trovare l’originale ed ucciderlo.
Improvvisamente una freccia dall’oscurità colpisce di striscio Akuma, Tenshi però riesce a notare un dettaglio dell’arco della creatura che aveva appena mirato al fratello e senza indugi carica furioso il nemico ma riesce a colpire solo il buio, nel frattempo Aaron incocca una freccia dandole fuoco e mirando nella direzione in cui il monaco aveva intravisto il nemico sferra un’attacco quasi alla cieca che però va a segno colpendo per la prima volta il terribile Drider.

Rapidamente incocca una nuova freccia seguito anche da Pallnor ed Akuma, i tre bersagliano il nemico con una pioggia di frecce rendendo visibile quest’ultimo agli occhi del monaco il quale si avvicina al mostro colpendolo ripetutamente e strappandogli il cuore con le mani.
Una volta ucciso viene poi decapitato dal samurai come prova da mostrare ad Holaph di aver risolto il problema delle sparizioni nelle gallerie, in modo da poter tornare a scavare.
Nella grotta del Drider vengono rinvenuti i resti dei minatori scomparsi avvolti nei bozzoli secreti dal mostro.

Tornati in superficie i nostri raccontano il loro incontro con la bestia che rapiva i minatori nelle caverne e dei ritrovamenti umani nella grotta, Holaph, incredulo ringrazia di tutto cuore i nostri ai quali offre un passaggio su una carovana per dirigersi nella vicina Crowen, meta del loro viaggio, in modo da arrivarci prima e con meno rischi.

I nostri accettano ma prima di partire Akuma decide di visitare la più grande e fornita armeria della città nella quale, presentatosi al negoziante, mostra il progetto per lo scudo di mitrill rinvenuto nella grande biblioteca di SHAMBALA.

Il proprietario è stupito di vedere un progetto tanto accurato e i due si accordano per lo sviluppo di tale scudo forgiato con il metallo richiesto, il mitrill, leggero e resistente, e inoltre rimangono d’accordo per il pagamento anticipato di 8000 monete d’oro per poter poi ritirare il prodotto finito dopo circa un mese necessario per la forgiatura.
Nel frattempo, prima di partire anche Aaron e Pallnor notano qualcosa di interessante nella fornitissima armeria,  delle frecce forgiate con il potere del ghiaccio ed altre con quello dei fulmini, prendendo così due faretre di ogni tipo.

Salutato l’armaiolo e datosi appuntamento una volta ultimato lo scudo i nostri si dirigono in superficie dopo Holaph li attende con la carovana che aveva loro promesso che li condurrà alle porte di CROWEN. 


martedì 4 ottobre 2016

La storia di Aaron

Raccontato l’incontro extraplanare, il viaggio dei nostri eroi riprende alla volta dell’accampamento dei centauri seguendo le coordinate date loro da Rick, il capo dell’accampamento.

Dopo diverse ore di cammino presso oscuri sentieri si trovano davanti delle vecchie rovine di antichi templi ormai ridotti a cumuli di macerie dai secoli e dalle razzie dei centauri.
Dopo qualche momento di esplorazione il ranger Pallnor trova un sentiero seguendo delle tracce mentre Akuma nota che Torque, il prete, è immobile davanti ad un piccolo altare in rovina, immobile con gli occhi rigirati e bianchi, in trance di preghiera, e tutti i tentativi del samurai di svegliarlo da quella profonda concentrazione sono vani.

Decisi a lasciare Torque al suo momento di profonda concentrazione, consapevoli che li avrebbe presto raggiunti, decisero di incamminarsi nel frattempo presso il sentiero rinvenuto dal ranger.
Proseguendo lungo la strada si trovano ad un bivio quando Tenshi sembra notare qualcosa che si muove nell’ombra, mentre si avvicinano per capire di cosa si trattasse l’ombra, evidentemente accortasi di intrusi in avvicinamento, fugge ma viene raggiunta da una freccia di Aaron.
Una volta vicini la figura si delinea svelando le fattezze di un centauro che ferito grida, probabilmente aiuto, in una lingua sconosciuta e poi cerca di colpire i nostri ma viene freddato prima che potesse afferrare la sua arma.


Occultando il cadavere si prosegue lungo il sentiero quando Pallnor sente in lontananza un rumore di zoccoli in avvicinamento. Il gruppo decide così di spostarsi dalla strada centrale verso la vegetazione per nascondersi dalla luce delle lanterne e nascosti fra gli arbusti notano tre centauri, probabilmente accorsi al grido di aiuto del compagno ferito.




Aaron avvicinandosi furtivamente scaglia due frecce colpendo uno dei centauri al collo, uccidendolo sul colpo, mentre Pallnor sempre armato di arco ne ferisce un altro dando modo a Tenshi di caricare a sorpresa il nemico ferito uccidendolo.
L’ultimo centauro, rimasto solo, tenta una ritirata strategica ma viene ucciso da due frecce che si conficcano precise nella sua testa scagliate da Aaron, letale nel buio.
Akuma ed Hussam sentono nuovamente un rumore di zoccoli che sopraggiunge, questa volta i rinforzi sono più numerosi ed una batteria di sei centauri è presto sulle loro tracce, giunti nei pressi dei compagni morti si fermano e proprio in quel momento di esitazione da parte dei nemici colpisce la fredda mano di Aaron scoccando una freccia letale che uccide il più vicino mentre Tenshi, replicando l’attacco precedente, salta in direzione del nemico con una grande acrobazia, colpendolo con il ginocchio, spaccandogli il cranio e uccidendolo sul colpo.
Saltata la copertura del gruppo è il momento dei centauri di replicare all’attacco caricando su Tenshi ed Aaron con una furia smodata.

I due vengono colpiti duramente dalla carica dei nemici e cadono a terra,  anche Hussam, lo stregone, opta per uscire dalla vegetazione e una volta vicino ai nemici scaglia su di loro un grande cono infuocato, sprigionando il suo potere ed incenerendo senza pietà due centauri.
Aiutato il fratello a rialzarsi Akuma carica insieme al monaco su di un grosso centauro dando vita ad uno scambio di colpi dove la bestia rimane gravemente ferita e uccisa da un colpo di grazia scagliato dall’arco di Pallnor sopraggiunto in supporto ai compagni.
Gli ultimi due centauri accerchiano il samurai ma quest’ultimo, riuscendo ad evitare gli attacchi frontali dei nemici, impugnando saldamente la sua fedele katana li uccide entrambi con fendenti eleganti e precisi che non lasciano scampo al nemico.

Finito lo scontro il gruppo decide di proseguire rapidamente lungo il sentiero in quanto non sembra, per il momento, di sentire rumori di eventuali rinforzi nemici.
Il sentiero è impervio e la strada si alterna spesso con numerosi bivi e sentieri secondari, ma grazie all’orientamento del ranger, sembra che stiano procedendo nella direzione corretta.
Il percorso alterna fra bivi e piccoli spiazzi dove spesso i nostri sono costretti a combattere con piccoli gruppetti formati da tre/quattro centauri contro i quali non hanno grandi difficoltà, sfruttando spesso l’effetto sorpresa e le frecce degli arcieri,  quando ad un certo punto Pallnor sente un gran frastuono provenire da nord.
Proseguono fino ad imbattersi in una strana parete, formata interamente da rovi spinati, che chiude un lato del sentiero, qualcosa di quel muro spinato li spinge a sapere cosa ci sia dall’altra parte ed uno alla volta, facendo molta attenzione ed aiutandosi a vicenda riescono a scalare e ad attraversare quella trappola vegetale.
Una volta dall’altro lato della parete notano una sorta di vecchio rudere di pietra, alto all’incirca una dozzina di metri, lo spiazzo non sembra avere altre entrate se non attraversando la parete di rovi e dunque risulta essere il luogo migliore dove accamparsi per qualche ora per riprendere le forze dai numerosi combattimenti.
Decidono così di arrampicarsi in cima al vecchio rudere di pietra ma essendo una roccia piuttosto friabile l’arrampicata risulta estremamente difficile per i nostri, Hussam ricorre alle sue arti magiche lanciando un incantesimo temporaneo su Akuma il quale di colpo divenne molto più grande, aumentando di taglia rapidamente, il che consentì al samurai di arrampicarsi senza problemi e calare la corda per facilitare l’arrampicata ai suoi compagni per tornare alle sue dimensioni normali entro pochi minuti ( ma lo stupore nel guerriero, e non solo in lui, rimase per diverse ore ).

In cima al rudere di pietra rinvengono un piccolo forziere impolverato, Aaron sfoggiando la sua capacità di scassinare le serrature, già ampiamente brevettata in precedenti avventure, riesce senza problemi ad aprire il forziere trovando un mantello, all’apparenza un comune mantello ma analizzandolo Hussam ne percepisce una lieve aura magica, ad Aaron una volta indossato descrive una sensazione gradevole, come se si sentisse più fortunato.
Dopo diverse ore di riposo il gruppo è pronto a riprendere il cammino ma non prima di aver recuperato il loro compagno Torque.

Nel frattempo, all’inizio del sentiero, il giovane prete Torque si risveglia dalla sua trance mistica, notevolmente rinfrancato spiritualmente e fisicamente, ma nota di essere solo e che i compagni hanno già intrapreso il sentiero per l’accampamento nemico.
Decide di incamminarsi seguendo a stento le orme lasciate dai passi dei compagni quando si imbatte in un centauro, che vedendolo lo carica armandosi di lancia e pronto a scagliare l’attacco sul chierico.
Ma Torque immobilizza il nemico ricorrendo alla sue arti magiche e una volta bloccato lo uccide con il suo mazzuolo benedetto.

Poco dopo sente dei passi nella sua direzione e preparatosi al peggio si prepara all’attacco ma viene raggiunto dai suoi compagni attirati dal rumore e dall’aura magica captata da Hussam.
Aggiornato il chierico sugli ultimi eventi e messo al corrente dei numerosi nemici affrontati finora il gruppo prosegue verso nord, dove il giorno prima Pallnor aveva percepito un forte rumore.
Presto però giungono nei pressi di una radura dove vengono intercettati da un gruppo di quattro grossi centauri, più grandi di quelli affrontati in precedenza, i quali scagliano i loro giavellotti sui nostri che evitandoli si preparano all’imminente battaglia estraendo le armi.




I centauri caricano velocemente estraendo le loro armi, furiosi si dirigono verso i nostri galoppando.
Tenshi evita agilmente il colpo del nemico contrattaccando e dando fondo a tutto il suo ki interiore mentre Akuma, sfoderata la spada scaglia fendenti precisi.
Hussam decide di scaldare ancor più il combattimento sprigionando il fuoco dalle sue mani ardendo uno dei nemici che morente però riesce a colpirlo con la sua falce. I due arcieri convergono i loro archi su di un unico bersaglio trafiggendo il nemico da una pioggia di frecce mentre Torque riesce a comandare mentalmente uno dei nemici obbligandolo a deviare i suoi colpi sui propri compagni bestiali.
Rimasti due nemici Akuma si scaglia su uno di loro uccidendone uno con un colpo preciso alla gola uccidendolo sul colpo, fatto ciò si abbassò per lasciare campo libero al fratello Tenshi che con un’acrobazia era già saltato in direzione del nemico finendolo con una scarica di colpi.
Dalle loro spalle caricano altri tre nemici in supporto ma Hussam generando tre copie illusione di se stesso li confuse e mentre i nemici attaccavano le copie egli li incenerì con un raggio rovente.

Guarite le ferite dalla magia bianca di Torque si prosegue aiutati dal ranger e dal fiuto della sua lupa alla volta dello scontro finale, ormai erano vicini e volevano chiudere questa storia, giunti nei pressi dell’accampamento vero e proprio si trovarono lungo un sentiero ai cui lati si ergeva un colonnato in rovina, in fondo al sentiero una serie di grandi torce illuminavano un grande trono tribale dove vi era un enorme centauro, il più grande che avessero mai visto, che una volta captata la presenza di forestieri avventori tuonò loro che si trovavano al cospetto del grande capo DOMO, signore dei centauri di quelle terre, e che i suoi fedeli compagni li avrebbero uccisi e dati in pasto alle sue creature.
DOMO infatti ai lati del suo trono teneva incatenati due creature mostruose, mezze uomo e mezze toro che prontamente liberò verso i nostri eroi subito dopo aver dato il comando ai suoi gregari di catturare e portargli la testa dei nostri.





Il piccolo esercito di DOMO si getta galoppando alla carica mentre gli arcieri Aaron e Pallnor ne iniziano ad uccidere qualcuno in avvicinamento, scagliando frecce letali che colpiscono i nemici in punti vitali.
Vedendo i suoi in difficoltà anche DOMO decide di scendere in battaglia e si scaglia verso Akuma che nel frattempo stava lottando insieme al fratello Tenshi contro i due minotauri supportati nelle retrovie da Torque.
L’enorme centauro si erge maestoso sopra il samurai che non si lascia spaventare dal nemico, con il quale ingaggia un combattimento senza esclusione di colpi.





Nel frattempo Pallnor ed Aaron stanno decimando il piccolo esercito di centauri scagliando frecce senza risparmiarsi, quasi stessero facendo una gara a chi alla fine, ne avrebbe uccisi di più, Tenshi invece lotta supportato da Torque contro i minotauri  armati di possente ascia a due mani quando vengono accerchiati da tre nemici pronti per sferrare loro una raffica di giavellotti ma vengono anticipati dalle fiamme dello stregone che arde i nemici scagliando su di loro un potente cono di fiamme.
Akuma non risparmia i colpi sul possente DOMO ma la stanchezza e le numerose ferite cominciano a farsi sentire, anche il grosso centauro è visibilmente ferito dai continui colpi di spada del guerriero ma mentre si appresta a sferrare l’ultimo colpo su quest’ultimo una freccia del ranger lo raggiunge colpendolo in testa ed uccidendolo all’istante.

Morto il leader la maggior parte dei centauri fugge in tutte le direzioni mentre uno dei due minotauri carica furente sul ranger artefice del colpo fatale ma viene intercettato da una ginocchiata acrobatica del monaco a cui il nemico non riesce a resistere accasciandosi senza vita a terra.
Terminata la battaglia e uccisi tutti i nemici rimasti Torque accorre a curare le ferite dell’intero gruppo che ristabilito magicamente dal chierico si reca al grande trono tribale che viene, senza indugi, distrutto a colpi di spada da Akuma, sotto il trono vi è un forziere dove vengono rinvenuti circa diecimila pezzi d’oro, un sacchetto con delle gemme preziose, ed un lungo bastone d’avorio inciso.

Tornati al villaggio di Rick, al quale raccontarono la pericolosa avventura, rassicurato dal pericolo centauri, lasciarono all’uomo parte del ricavato del forziere per permettere a quella piccola comunità di crescere ed un giorno divenire un’importante villaggio in quelle terre selvagge.
La commozione dell’uomo non ebbe eguali e rifornì di cibo i nostri per il proseguo del loro viaggio.
Salutato Rick ed il suo avamposto per i nostri è tempo di rimettersi in viaggio verso CROWEN quando Aaron, ebbe da fare una confessione ai compagni circa il suo passato che affermava di non ricordare.


Compagni avventurieri ho un segreto da svelarvi. Non sono stato onesto nei vostri confronti per timore di un rifiuto, la mia vera storia e' un'altra. Non e' vero che ho perso la memoria, che non ricordo niente e che non so chi sia ne da dove venga, come al contrario e' assolutamente vero che io mi chiamo Aaron e venga proprio da Crowen, la citta' pirata in cui ci stiamo dirigendo.

Ritengo necessario ,per la mia e la vostra sopravvivenza ,dato che stiamo per dirigerci in quel buco infernale putrido e squallido, che voi sappiate che io sono, o meglio, ero...un pirata. Dovete sapere che a Crowen ci sono tre fazioni di pirati che combattono l'una al fianco dell' altra e lo hanno sempre fatto, almeno da quando i miei avi mi narrano, e a capo di queste fazioni vi e' il re dei pirati soprannominato LO SPARVIERO!!. 
Io viaggiavo e combattevo nella 3 flotta di crowen nella quale capitanava lo spietato David Bright

Per puro caso trovatomi sul ponte a controllare la situazione della nave passai vicino la sua cabina dove lo sentii vociferare e complottare contro lo sparviero per usurpare il suo trono da re ucciderlo e diventare cosi lui stesso re dei pirati.

Purtroppo pero' venni sorpreso ad origliare e quello che avevo sentito non sarebbe potuto uscire da quel contesto. Cosi venni accusato di ammutinamento e condannato a morte. Ma per mia fortuna i mio assassino o per meglio dire quello che avrebbe dovuto esserlo non era cosi abile e sveglio, e non avendo fatto bene il nodo delle corde che usarono per legarmi e buttarmi giu' dal ponte riuscii' a slegarmi e a fuggire.

Loro credono che io sia morto ma se qualcuno dovesse riconoscermi sarebbero guai amari. 
Ora spero che questa rivelazione non vi porti a lasciarmi solo e ad abbandonarmi al mio destino. Anzi, spero di poter continuare a viaggiare con voi e ad aiutarvi nella causa che state perorando."



Comprese le ragioni che portarono Aaron a mentire circa le sue reali origini il gruppo decise di tenere il giovane pirata con se, probabilmente era utile recarsi in quella terribile città con qualcuno che sapesse muoversi nei suoi meandri e così il viaggio riprese alla volta della città dei pirati alla ricerca della preziosa statuetta con fattezze di donna dal potere magico descritta da Muradin.