Abbandonato l’accampamento di Rick, i nostri proseguono il
viaggio verso CROWEN guidati dal
ranger Pallnor e dalla sua lupa, durante il tragitto Aaron impiega il suo tempo
costruendosi una buona parrucca ricavata
dalle criniere dei centauri uccisi nella precedente avventura, in modo da
assemblarla al suo vestito da cortigiana e dai suoi guanti di donnola per
completare il travestimento che utilizzerà una volta arrivato nella sua città
natale al fine di camuffarsi non sapendo ancora se verrà accolto come amico
oppure se sulla sua testa pende una taglia.
Dopo circa tre giorni lungo la strada si imbattono in quella
che sembra essere una enorme spaccatura nel terreno, come una sorta di grande
faglia i cui bordi sono circondati da grandi torce che la rendono abbastanza
visibile nella grande oscurità tutta intorno.
Vicino le torce si intravedono delle figure che sembrano
essere umane ed avvicinandosi i nostri notano distintamente che quelle ombre
sono a tutti gli effetti degli uomini
che lavorano lungo quella grande faglia illuminati dalle lanterne, questi
uomini indossano vesti popolari ed imbracciano un piccone, sono dei minatori
che visto il gruppetto di avventurieri verso di loro intimano:
“Chi va là, chi siete? Questa è la città sotterranea di SKAROGNA”
I nostri si informano circa la natura e la storia di quella
strana città, presentandosi come avventurieri in viaggio una città vicina, ed
il minatore suggerisce loro di seguirlo per esplorare la magnificenza della
secolare città che si estendo per kilometri nelle viscere del terreno.
Si incamminano per le scalinate di pietra, scavate nella
nuda roccia, e scendono verso quella che è una grande città di minatori e
commercianti di gemme e metalli preziosi estratti dal ventre del pianeta, il
minatore li conduce da un tale Holaph, qualcosa di simile ad un signorotto
locale, ben informato della storia della città e di ciò che accade al suo
interno.
Egli da il benvenuto ai visitatori i quali, visibilmente
stanchi dal viaggio, vengono indirizzati a fare due chiacchiere verso una
grande taverna, dove viene ordinato cibo e bevande.
L’uomo racconta che la loro città è da secoli in continua
espansione verso il basso, nelle profondità della terra, posizione utile da un
punto di vista strategico che vive soprattutto di scambi di metalli preziosi ed
armamenti derivati da essi, estratti dal terreno con le varie città e questo
permette loro la sopravvivenza ed il benessere.
Ma non è l’unico motivo del loro scavare, pare infatti che
ancor più in profondità vi siano i resti di un’antica città nanica, perduta da
secoli, aggiunge inoltre che i lavori in quelle settimane sono pressoché fermi
a causa delle strane sparizioni che stanno avvenendo nei tunnel sotterranei,
diversi minatori sono scomparsi nel nulla senza lasciare traccia, le impronte
sul terreno dei minatori si interrompono di colpo senza alcun indizio.
I nostri, incuriositi, si offrono di andare a controllare la
situazione nei tunnel, ma non prima di aver riposato un po, quindi salutato
Holaph e datosi appuntamento il giorno seguente presso il bancone della
taverna, i nostri optano per un po di riposo.
L’indomani i nostri sono puntuali all’appuntamento tranne
Hussam, lo stregone, il quale preferisce fare un giro in città.
Il restante gruppo viene affidato da Holaph ad un minatore
esperto che farà loro da guida in quei labirintici tunnel fino al luogo dove
sono inziate le sparizioni.
La discesa prosegue tranquilla, fra minatori al lavoro e
grandi gallerie illuminate con grandi torce ad olio, fino a giungere ad un
grande cancello, dove la loro guida si ferma dicendo che le sparizioni sono
iniziate proprio da quel punto e che lui non li condurrà li dentro, dovranno
vedersela da soli. Egli aspetterà il loro ritorno fuori dal cancello che terrà
chiuso fino al loro ritorno.
Detto ciò i nostri si incamminano presso il lungo tunnel
imbracciando le loro torce in quanto non è ben illuminato come gli scavi
precedenti, anche il tunnel non è ben sistemato e lavorato e la roccia è
visibilmente friabile, segno che chi ci stava lavorando ha ben deciso di non
mettere più piede li dentro a causa delle misteriose sparizioni.
Dato che in quei tunnel è facile perdersi Aaron decide di
segnare il percorso grazie a della vernice precedentemente chiesta al minatore,
proseguendo trovano varie grotte con numerose stalattiti dove devono limitare
al massimo i rumori, anche minimi, per evitare che qualcuna si stacchi
precipitando sulle loro teste.
Tenshi senza indugiare carica sul mostro il quale intercetta
il suo attacco bloccandolo con le sue potenti mandibole ma il monaco non si
arresta e acrobaticamente si libera della morsa del nemico colpendolo con tutte
le sue forze.
Pallnor imbracciato il suo fedele arco scaglia due frecce
sulla bestia ma la sua corazza è spessa e le frecce non fermano la fame di
morte che i nostri hanno acceso nel mostro il quale tenta di afferrare con i
suoi artigli Akuma che nel frattempo si era avvicinato, ma il samurai si
divincola dalla presa del mostro che si era abbassato per morderlo con le forti
mandibole ed il samurai estratta rapidamente la sua katana decapita la bestia
senza pietà.
Ucciso il mostro Tenshi si arrampica per tornare sul
sentiero delle gallerie e calando una corda aiuta i compagni ad uscire dalla
tana di quella creatura per proseguire le indagini, non possono essere stati
rapiti da una cosa come quella, sarebbero rimasti indizi, evidentemente quello
appena incontrato era un semplice abitatore delle grotte in cerca di un facile
pasto.
Proseguendo giungono in una grande caverna, molto più grande
di quelle trovate finora, con numerose colonne calcaree al suo interno, la
grotta è vasta e molto scura e le semplici torce non bastano per illuminarla
tutta quindi, approfittando della natura calcarea delle colonne Torque decide
di illuminarne qualcuna con la sua magia bianca per illuminare meglio l’ambiente,
ma mentre poggia la sua mano su di una colonna, una grande ragnatela magica
cade dal soffitto intrappolando l’intero gruppo tranne Pallnor ed Aaron rimasti
più indietro rispetto ai compagni.
I due fratelli, una volta rialzati aiutano Torque a
divincolarsi dalla ragnatela permettendo al prete di illuminare le colonne
limitrofe, la grotta si illumina meglio ma quella “cosa” che li ha colpiti di
sorpresa si è nascosta negli angoli ancora bui della stanza, e dall’oscurità
minaccia silenziosa i nostri che non sapendo dove colpire rimangono bersagli
facili per i fulmini scagliati da quella misteriosa creatura.
Decidono così di correre fuori dalla grotta ed attendere che
sia il mostro o qualunque cosa si annidi nell’ombra a seguirli in modo da
poterlo sfidare nel tunnel dove è più difficile che possa nascondersi data la
natura stretta del terreno di combattimento.
Usciti dalla grotta però un nuovo incantesimo colpisce i
nostri, la luce delle lanterne e quella magica posta sullo scudo del chierico
si affievoliscono improvvisamente immergendo i nostri in una profonda oscurità.
Allontanandosi verso l’entrata del tunnel un nuovo fulmine
funesta il gruppo ma questa volta sia Aaron che Pallnor intravedono una figura
nel buio, e prontamente i due arcieri scagliano rapidi ma le frecce trapassano
la figura intravista come si trattasse di un’illusione.
I nostri si avvicinano a quella copia magica della creatura
e denotano finalmente le fattezze di quell’essere, una vecchia conoscenza per
Akuma, Tenshi e Torque, un temibile Drider, mezzo elfo oscuro mezzo ragno, già affrontato tempo prima.
Ma quella era solo una copia magica, dovevano trovare l’originale
ed ucciderlo.
Improvvisamente una freccia dall’oscurità colpisce di
striscio Akuma, Tenshi però riesce a notare un dettaglio dell’arco della
creatura che aveva appena mirato al fratello e senza indugi carica furioso il
nemico ma riesce a colpire solo il buio, nel frattempo Aaron incocca una
freccia dandole fuoco e mirando nella direzione in cui il monaco aveva
intravisto il nemico sferra un’attacco quasi alla cieca che però va a segno
colpendo per la prima volta il terribile Drider.
Rapidamente incocca una nuova freccia seguito anche da
Pallnor ed Akuma, i tre bersagliano il nemico con una pioggia di frecce
rendendo visibile quest’ultimo agli occhi del monaco il quale si avvicina al
mostro colpendolo ripetutamente e strappandogli il cuore con le mani.
Una volta ucciso viene poi decapitato dal samurai come prova
da mostrare ad Holaph di aver risolto il problema delle sparizioni nelle
gallerie, in modo da poter tornare a scavare.
Nella grotta del Drider vengono rinvenuti i resti dei
minatori scomparsi avvolti nei bozzoli secreti dal mostro.
Tornati in superficie i nostri raccontano il loro incontro
con la bestia che rapiva i minatori nelle caverne e dei ritrovamenti umani
nella grotta, Holaph, incredulo ringrazia di tutto cuore i nostri ai quali
offre un passaggio su una carovana per dirigersi nella vicina Crowen, meta del loro viaggio, in modo da arrivarci prima e con meno
rischi.
I nostri accettano ma prima di partire Akuma decide di
visitare la più grande e fornita armeria della città nella quale, presentatosi
al negoziante, mostra il progetto per lo scudo di mitrill rinvenuto nella
grande biblioteca di SHAMBALA.
Il proprietario è stupito di vedere un progetto tanto
accurato e i due si accordano per lo sviluppo di tale scudo forgiato con il
metallo richiesto, il mitrill, leggero e resistente, e inoltre rimangono d’accordo
per il pagamento anticipato di 8000 monete d’oro per poter poi ritirare il
prodotto finito dopo circa un mese necessario per la forgiatura.
Nel frattempo, prima di partire anche Aaron e Pallnor notano
qualcosa di interessante nella fornitissima armeria, delle frecce forgiate con il potere del
ghiaccio ed altre con quello dei fulmini, prendendo così due faretre di ogni
tipo.
Salutato l’armaiolo e datosi appuntamento una volta ultimato
lo scudo i nostri si dirigono in superficie dopo Holaph li attende con la
carovana che aveva loro promesso che li condurrà alle porte di CROWEN.