Riscossa la taglia, il
gruppo si reca presso la solita taverna, salgono in stanza e si mettono a riposare. Nella notte, un forte trambusto li
sveglia, urla disperate si sentono per le strade dove i cittadini, i
commercianti e il resto della popolazione sta fuggendo terrorizzata in ogni
dove.
Velocemente prendono le
loro armi e scendono nella sala da pranzo della taverna dove c’è un via vai di
persone che fuggono terrorizzate, provano a chiedere all’oste ma egli, senza
nemmeno ascoltare prende l’incasso e fugge via, mentre cercano di capire il
motivo di tanto caos notano in mezzo alla folla urlante un gruppetto di
persone, in abiti bianchi lucenti, immobili che scrutano la popolazione urlante.
Una volta che i loro sguardi incrociano il gruppo i quattro capiscono cosa
stessero cercando, vogliono il chierico! Subito il gruppo si avvicina a questi
misteriosi uomini i quali spiegano il motivo di tanto trambusto. Ai confini
della città sta marciando l’esercito dei Druni,
solitamente distratti dalla guerra con i limitrofi orchi di KAL-DO-ROS, ma questa volta, con gli
orchi impegnati in un altro conflitto contro le forze di ESTAR, i barbari Druni hanno deciso di marciare verso AGARTHA, al fine di saccheggiare le ricchezze di questa grande
città mercantile.
Gli uomini in bianco
rivelano la loro identità, fanno parte dell’ordine di Paelor, e sono li per reclutare Torque, in quanto fedele alla loro
chiesa, per una missione piuttosto rischiosa, recarsi nella vicina città di VIRN, territorio dei barbari-licantropi
di FENRIS per consegnare il Calice di
San Chubert, ad un membro importante dell’ordine al fine di salvare la preziosa
reliquia dalla guerra alle porte.
Torque
non ci pensa due volte ad accettare nonostante il rischio, consapevole del
grande valore della reliquia del santo da lui adorato con tanta devozione.
Consegnano un anello con
il loro stemma al fine di essere riconosciuti a VIRN e rendere veritiera la
presenza nella città.
L’ordine di Paelor mette a
disposizione una barca che consentirà al gruppo la traversata dall’ altra parte
del grande fiume ed un marinaio esperto.
Fatte scorte di quel poco
cibo che riescono a raccimolare nella confusione i quattro si dirigono subito
verso il molo dove si imbarcano con un logorroico barcaiolo, e nel giro di
diverse ore di navigazione e racconti da parte del marinaio arrivano sulla
sponda opposta del grande fiume, il barcaiolo purtroppo non è pagato per
attendere il loro ritorno e quindi una volta riposato ripartirà verso AGARTHA.
Il gruppo, nelle mani del
grande senso di orientamento di Balnor, si dirige verso nord, o quello che
credono sia il nord data la fittissima vegetazione fungina e il perenne buio.
Dopo giorni di cammino e
caccia intravedono nella vegetazione un tempietto decadente e molto dimesso, il
chierico ha subito una brutta sensazione di malvagità del luogo. Scoprono
essere un tempio dedicato ad Asmodeus,
una divinità malvagia.
Decidono di entrare,
ognuno con le sue motivazioni, sulle pareti ci sono diverse incisioni di Quasit (piccoli demonietti) camminando, sempre con molta prudenza,
trovano una stanza con un sarcofago, non conoscendo l’entità della malvagità
del luogo decidono di ignorarlo per il momento e di continuare a girare per le
stanze in cerca di indizi.
Successivamente entrando
in un’altra stanza del tempio i quattro vengono colpiti da una terribile puzza
di marcio, di putrefazione, che man mano aumenta con l’avvicinarsi della stanza
successiva. Avvicinandosi trovano due cadaveri putrefatti sul pavimento che,
una volta vicini di qualche passo rivelano la loro identità.
Sono due Dretch, demoni putrefatti che si alzano
dal loro sonno mortale verso il gruppo risvegliando anche 5 scheletri in
armatura. Comincia il combattimento ma la forte puzza che emanano ferma il
ranger costringendolo a diversi turni di vomito inarrestabile.
Il combattimento prosegue,
con un ranger in meno, e vede protagonisti il guerriero e suo fratello il
monaco, che con una grande sinergia in combattimento e combo ben assestate di
spada e raffiche di pugni e calci sconfiggono, non senza fatica, i demoni e i
loro ossuti servitori, sempre guidati dalla magia di Torque che ne cura le
ferite e rende i loro colpi più precisi e letali.
( Un putrescente Dretch )
Uccisi gli scheletri e i Dretch
i quattro eroi si prendono qualche secondo per ricaricare le forze con l aiuto
del chierico e della sua magia curatrice,
fatto ciò decidono di dirigersi verso la stanza
principale del tempio, esaminando l’ambiente circostante notano sulle pareti
tre grandi botole di pietra dalle quali provengono in lontananza strani versi.
Mentre si avvicinano per
ascoltare meglio cosa siano quei versi però, le botole cadono facendo uscire
tre Quasit che volano in picchiata verso il gruppo.
La prima mossa è di Balnor
che prontamente carica il suo arco, scoccando una freccia che ferisce uno dei
mostri,
gli altri due Quasit si
dirigono verso Akuma che, spada alla mano,
ne uccide uno con un colpo preciso, il secondo invece riesce a mordergli
il braccio. Il samurai si gira furioso verso il demone che lo ha morso
uccidendolo a colpi di spada.
Il Quasit ferito dalla
freccia del ranger plana verso Torque che subisce anch’esso un morso dal
mostro, ma Tenshi, trovandosi vicino al pericolo, con un salto perfetto e
afferrando il demone per le corna gli assesta una ginocchiata letale colpendolo
in pieno volto, fracassandogli il cranio, uccidendolo sul colpo.
(Quasit)
Sconfitti i demonietti
Akuma e Torque si accorgono che il punto dove sono stati morsi si sta
infettando, evidentemente la saliva dei Quasit è velenosa e i due lo stanno
sperimentando a loro spese,
col passare dei minuti
l’infezione sembra peggiorare quindi prima di recarsi nella stanza con il
sarcofago decidono di uscire dal tempio per concedersi qualche ora di riposo.
La scelta risulta esatta,
il chierico riposando ritrova le forze magiche per curare i guerrieri e
l’infezione sembra che stia passando, decidono cosi di completare
l’esplorazione del tempio maledetto avventurandosi nella stanza con il
misterioso sarcofago.
Ma il tempio non ha
esaurito le brutte sorprese ed il gruppo, una volta giunto nelle vicinanze del
sarcofago scopre che da quest’ultimo fuoriesce una strana nebbia che
improvvisamente prende forma trasformandosi in un terribile scheletro armato di
spada a due mani che si scaglia minaccioso contro i quattro.
Subito Akuma si lancia sul
nemico con un fendente di spada ma si accorge a sue spese che la lama è poco
efficace contro il non morto che sembra non aver subito granché il colpo del
samurai, cosi Torque lancia il suo martello ad Akuma nella speranza di causare
più danni con un’arma da impatto, durante ciò lo scheletro carica Balnor che
cerca di difendersi con il suo arco, con scarsi risultati. A fare la differenza è Tenshi, il quale
carica il nemico con una serie letale di pugni e calci acrobatici finchè
quest’ultimo non si dissolve in una putrescente nebbia lasciando a terra la
spada e una grande collana d’oro che il gruppo non esita a raccogliere.
Ripulito il tempio dalle
forze oscure il gruppo decide di trovare riparo per concedersi qualche ora di
meritato riposo
(Scheletro campione)
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