mercoledì 28 settembre 2016

Un'altra dimensione

Durante il tragitto verso il grande accampamento dei centauri, i nostri si trovano a vagare nelle oscure foreste di funghi, quando in un angolo molto fitto di vegetazione uno strano vento si alza dalle profondità della foresta ed un particolare bagliore colpisce la loro attenzione. Non sembra la luce di una lanterna, è più brillante, più luminosa.

Tutti insieme decidono di andare a vedere da cosa provenisse o cosa  fosse la fonte di tale luminosità ed avvicinandosi, molto cautamente, notano quello che sembra essere un grande cerchio di luce, alto più o meno un paio di metri e largo abbastanza da far passare un paio di uomini affiancati.
Ma la cosa più sbalorditiva non era il cerchio in sé ma quello che si vedeva attraverso tale magia.
Un boschetto luminoso, soleggiato, di un sole reale un qualcosa che in questo continente era perso da tempo e di cui nessuno ha quasi memoria, lo stupore e lo shock sono palpabili. In quale magia si erano imbattuti, non era un semplice cerchio magico, era un portale verso un altro mondo, estraneo alla maledizione lanciata su quel continente, un luogo, forse, dove le terribili creature che maledirono quelle terre non esistono.

Cautamente il gruppo prova ad infilare piano chi un braccio chi il fodero della spada in quel portale ma soltanto Akuma, Tenshi e Aaron riescono ad oltrepassare la soglia, evidentemente vi è una sorta di barriera antimagia che blocca tutti coloro in grado di padroneggiare, anche minimamente, arti magiche o incantesimi.
Decisi a saperne di più Akuma, suo fratello Tenshi ed Aaron decidono di oltrepassare il cerchio magico, la tentazione di sapere l’origine di quell’incantesimo è troppo forte per resistere.  Accordati con i compagni i quali si accamparono nei pressi del cerchio di luce in attesa del loro ritorno per non più di qualche giorno i tre avventori oltrepassarono il portale e si ritrovano preso avvolti dalla luce e dal calore di un sole che i due fratelli non vedevano da lungo tempo ormai mentre Aaron, nato e cresciuto in quel continente, osservava per la prima volta una vegetazione ed un panorama che brilla di una luce per lui estranea e sconosciuta, il suo stupore fu grandioso, come quello di tutti d’altronde.

Ma il tempo per stupirsi lasciò il posto alla curiosità circa la natura di quel luogo, i tre decisero di esplorare quanto più possibile quelle luminose terre fitte di una vegetazione variegata e rigogliosa.
Seguirono un percorso fino a giungere nei pressi di una radura, dove proveniva una gradevole melodia d’arpa, che trasmise nei loro cuori calma e serenità.
Aaron, nascondendosi nella vegetazione si avvicina furtivo alla fonte di quella melodia, una volta nei pressi della radura nota un enorme cervo bianco ed un uomo, di bell’aspetto, con abiti curati ed in mano una grande arpa il quale si rivolge nella direzione in cui Aaron era nascosto e disse:



Vieni pure avanti, e chiama anche i tuoi amici




Stupiti dalle doti di quello strano uomo, Aaron chiama Tenshi ed Akuma, ed una volta al loro cospetto egli si presenta con il nome di TRISTANO.

Racconta di aver vagato per secoli in quelle oscure terre selvagge e tramite un potere magico maturato in tutti quegli anni sia riuscito a teletrasportare, tramite un potente incantesimo, la porzione di mondo sulla quale sono in un’altra dimensione, lontano dagli orrori e dall’oscurità che i tre avventori conoscono bene.

Akuma, Tenshi ed Aaron hanno molte domande per l’uomo, ma egli comunica loro che risponderà ad una, ed una soltanto, solo se gli dimostreranno di volerlo veramente e di esserne all’altezza.
Detto ciò Tristano, con un tocco lieve alla sua arpa pronunciò il nome “MISHA”  ed un enorme orso dal pelo marrone scuro si manifestò dalla fitta vegetazione in carica sui tre compagni.






Il maestoso orso si scaglia violento contro Tenshi buttandolo a terra, Akuma, per difendere il fratello si lancia sull’orso senza paura sguainando la sua spada, mentre Aaron estratto l’arco cerca di prendere la mira nella confusione della lotta ma nota Tristano, che mentre i due fratelli sono alle prese con il suo Misha, egli inizia a suonare la sua arpa la quale produce un suono lieve e dolce ed il monaco Tenshi si addormenta.

Ridotti di numero Aaron ed Akuma si trovano in due ad affrontare il temibile orso mentre la magica melodia di Tristano si è fatta più aggressiva, con note più dure, ed i due avventurieri si sentono sempre più indeboliti ad ogni nota udita.
Lo scontro procede con Misha che colpisce con i suoi artigli molto affilati ed anche il povero Aaron finisce a terra esausto.

Rimasto solo il samurai deve mantenere i nervi saldi ma Tristano non ha esaurito le sue carte suonando una melodia stranissima alle orecchie del guerriero che ben presto smisero totalmente di sentire alcunché.
Solo e assordato Akuma impugna stretta la sua katana, è solo con essa, esausto della lotta e davanti a se l’enorme orso lo carica furioso per il colpo di grazia. Il samurai, raccogliendo fino all’ultimo briciolo di energia rimasta si lancia in un contrattacco finale, è l’ultima possibilità di vittoria, tutto il suo orgoglio in un fendente che colpisce al cuore la bestia, straziandone la carne e uccidendola sul colpo.
Esausto si appoggia alla sua spada mentre Tristano si complimenta, e con un gesto della sua mano riporta in vita il suo orso Misha e ristabilisce le forze e l’udito dell’intero gruppo, svegliano Tenshi ed Aaron.

Tristano è molto colpito e comunica loro che hanno superato la prova e che quindi egli manterrà la promessa rispondendo ad una sola delle molte domande che hanno per lui.

Dopo essersi a lungo confrontati i tre decidono per questa domanda:


“Dove si trova la seconda statuetta con il potere magico di cui parlava Muradin di Agartha?”

Tristano rispose dicendo loro che la statuetta si trova ad ALDEBARAN.

Detto ciò l’uomo pizzicò la sua arpa lievemente ed i tre caddero in un sonno immediato e profondo ed al loro risveglio si ritrovarono attorno ad un focolare, nell’oscurità della foresta di funghi, con tutti i loro compagni intorno che attendevano il loro risveglio.

Raccontata la strana avventura ai compagni Torque è molto colpito e dice di conoscere la leggenda di questo Tristano e che sarebbe un semi-dio, venerato perlopiù da Druidi e Bardi e che hanno avuto una enorme fortuna e privilegio ad entrare in contatto con lui.
Raccontano della domanda che il semi-dio gli concesse e della risposta che diede loro. 

Ora sapevano per certo due cose, le statuette con il grande potenziale magico di cui parlava Muradin sono reali e la mitologica città di ALDEBARAN esiste davvero.

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